giovedì 17 febbraio 2011

Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria

Dal 17 marzo al 17 luglio 2011, in occasione delle Celebrazioni per i 150° dell'Unità d'Italia, Napoli apre al pubblico le sale auliche di Palazzo Reale, presentate in un inedito percorso storico e multimediale, con la prima nazionale della mostra Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria.

La mostra vuole raccontare, attraverso le vicende che videro protagonista la futura prima Regina d'Italia, Margherita di Savoia, la storia di una terra e di un popolo che, con le proprie energie di ingegno, di spirito, economiche, di sangue e di cuore, sostenne pienamente e da protagonista i primi passi dell'unità nazionale.

La Regina verrà qui raccontata non solo negli aspetti della sua vita, ma anche come simbolo di un'Italia che cambia nel nome della modernità e del progresso, di cui Margherita diventerà icona popolare. Saranno ripercorse le tappe fondamentali della sua vita che raccontano, al contempo, la storia di una nazione: dal matrimonio con Umberto e il suo ruolo nell'acquisizione del consenso della monarchia, alla nascita del figlio Vittorio Emanuele III, dall'attentato di Passanante e dalle crisi di un paese in rapida unificazione, allo svilupparsi del gusto "margherita" nella moda e nella società, dal mecenatismo culturale nelle arti al forte interesse per le questioni sociali femminili e per l'alfabetizzazione.

Il percorso espositivo seguirà le tracce personali e private della vita di Margherita di Savoia attraverso l'esposizione di quadri, oggetti, abiti, documenti, gioielli. Un apparato di installazioni multimediali, fotografie e filmati storici traccerà un percorso popolare sulle tematiche storiche della mostra offrendo una lettura trasversale alle tematiche trattate. Particolare attenzione verrà, infine, posta all'individuazione di quegli aspetti che influirono sulla vita di Napoli, dall'urbanistica, alla moda, dal sociale, alla vita di tutti giorni. È la visione della "Napoli che cambia", raccontata attraverso le litografie, caricature e le foto d'epoca provenienti dalle raccolte della Biblioteca Nazionale napoletana.

Nel segno di una nuova forma di sinergia economica e culturale tra le Regioni, la mostra si sposterà successivamente nella Villa Reale di Monza per poi concludersi a Torino.

Regina margherita.
Il mito della modernità nella Napoli postunitaria
Palazzo Reale di Napoli
Piazza del Plebiscito, 1 - Napoli
17 marzo - 17 luglio 2011

Infoline: (+39) 02.29010404
Website: www.fondazionednart.it

martedì 15 febbraio 2011

Tra il dire e il fare. Unità d'Italia e unificazione europea: cantieri aperti

Dal 28 gennaio al 16 aprile le sale dell'Archivio di Stato di Torino ospitano, nell'ambito delle manifestazioni per il 150° dell'Unità d'Italia, la mostra Tra il dire e il fare. Unità d'Italia e unificazione europea: cantieri aperti.

La mostra ripercorre la straordinaria avventura che è stata l'unificazione italiana, in parallelo con il processo di costruzione dell'Unione europea. Preziosi documenti originali, dialoghi e personaggi storici illustrano le idee politiche, le strategie diplomatiche, le spinte economiche, i disagi e le rivendicazioni sociali, i progressi tecnologici e il potenziamento delle infrastrutture, il costo delle guerre e le grandi migrazioni cercando di mostrare come l'apparente determinismo delle vicende storiche celi in realtà continue scelte in cui gioca fortemente la responsabilità umana. L'analisi delle scelte operate in passato non interessa tanto al fine di emettere giudizi, ma allo scopo di comprendere i condizionamenti accumulati nel faticoso cammino percorso e le prospettive che ora si aprono.

In ognuna delle sette sale della mostra viene trattato un tema specifico (come l'economia, la cultura e l'istruzione o i diritti civili) sia per l'Italia del secondo Ottocento, che per l'Europa del secondo Novecento. La parte sull'Unità d'Italia è illustrata a partire da documenti storici originali (tra cui lo Statuto Albertino e l'atto ufficiale del 17 marzo 1861 con cui Vittorio Emanuele divenne il primo re d'Italia), mentre quella sull'Europa è basata su vivaci ricostruzioni grafiche, riproduzioni di cartografia tematica e ingrandimenti di fotografie.

Attraverso una prospettiva che intende essere imparziale, anche facendo emergere diverse interpretazioni dello stesso fatto, la mostra si propone come un'emozionante avventura intellettuale ed un'appassionante occasione di riflessione su temi di alto valore civile.

Tra il dire e il fare.
Unità d’Italia e unificazione europea: cantieri aperti
Archivio di Stato di Torino
Piazza Castello, 209 - Torino
28 gennaio - 16 aprile 2011

Infoline: (+39) 011.540382
Website: www.archiviodistatotorino.it

giovedì 3 febbraio 2011

Paolo Pellegrin. Dies Irae

Giovedì 17 febbraio 2011 inaugura a Milano, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra Dies Irae, fotografie di Paolo Pellegrin. La carriera del fotografo è costellata da innumerevoli premi e riconoscimenti internazionali, segno di quanto la forza e l'intelligenza dei suoi lavori si impongano, nel corso del tempo, come parti di un'opera universale e coerente. Pellegrin incarna una nuova generazione di fotogiornalisti: cosciente dei nuovi mezzi di produzione e di diffusione delle immagini di attualità, impegnato a rinnovare la visione degli avvenimenti che documenta, attento sempre a mantenere un atteggiamento etico, nella forma e nei modi del proprio lavoro.

Paolo Pellegrin usa spesso una metafora: la fotografia per lui è come una lingua da imparare. Una lingua lontana, magari di un ceppo sconosciuto, a cui ci si avvicina, affascinati dal suo mistero. Poco a poco, il mistero svela i contorni e si lascia cogliere e permette a chi l’adopera, al fotografo, di usarla per raccontare storie.

E di storie Paolo Pellegrin ne ha narrate parecchie. Di quelle a volte dure, tragiche perfino, come la guerra, la prigionia, il dolore, i disastri ambientali. Ogni volta, per ogni storia, Pellegrin ha cercato di comprendere, di non giudicare ma di seguire con lo sguardo quel che accadeva e di interpretarlo con tutta la sua esperienza di giornalista e la sua sensibilità di essere umano.

Questa mostra, la prima grande retrospettiva dedicata al suo lavoro, raccoglie in oltre 200 immagini molte di queste storie e di questi reportage realizzati seguendo la strada quella del fotogiornalismo puro, che non ha paura di guardare negli occhi il mondo e, soprattutto, di raccontarlo.

«Il mio ruolo – la mia responsabilità – è di creare un archivio della nostra memoria collettiva», dichiara Pellegrin. Nessuno come lui ha saputo rinnovare gli insegnamenti e i principi della tradizione del fotogiornalismo in una nuova chiave, con un linguaggio nuovo; quello del ventunesimo secolo.

Paolo Pellegrin. Dies Irae
Fondazione Forma per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
18 febbraio - 15 maggio 2011

Infoline: (+39) 02.58118067
Website: www.formafoto.it