domenica 28 novembre 2010

Dall'astratto alla favola

Dal 4 al 19 dicembre 2010 nella suggestiva cornice del Mirafiori Motor Village gli spazi della Mirafiori Galerie ospiteranno la mostra di pittura Dall'astratto alla favola.

L'esposizione presenta una raccolta di tele di otto artisti torinesi della Sezione Arti Figurative del CEDAS, uno degli atelier non professionali più presigiosi di Torino, che si sono avvicinati all'arte del dipingere grazie agli insegnamenti della scuola di Sandro Lobalzo, Pippo Ciarlo e Alex Ognianoff.

Giuseppe Arizzio, Franca Bisio, Delfina Brunero, Giuseppe Cerruti, Laura Covolo, Loretta Pasta, Pietro Giorgio Viotto e Giangiorgio Zacà sono gli otto autori selezionati per la mostra da Angelo Mistrangelo e Gian Giorgio Massara, critici di chiara fama.

IMMAGINI E LUCI ATMOSFERICHE
Gli aspetti della pittura figurativa si identificano con una serie di fogli d'acquarello e di alcuni pastelli, che documentano l'impegno di quattro pittori inseriti nella rassegna «Dall'astratto alla favola» allestita nella cornice della Mirafiori Galerie.

Allievo di Pippo Ciarlo e Sandro Lobalzo ai corsi CEDAS, Giuseppe Arizzio propone una scelta di composizioni risolte con la tecnica del pastello, che gli permette di delineare rigorose strutture architettoniche di palazzi e centri storici, come i portici di Avigliana. Il suo discorso appare, quindi, legato a una personale visione dell'ambiente circostante.

Un ambiente che in Franca Bisio è caratterizzato da una limpida interpretazione degli oggetti, dei mazzi di fiori, dei fondi che fanno risaltare l'insieme del tema scelto dalla pittrice per esprimere la propria dimensione umana. Un discorso, il suo, che parte dalla frequentazione dello studio di Guido Bertello, per poi giungere a una espressione improntata da una luminosa definizione della realtà.

In Laura Covolo la rappresentazione è segnata dal tocco dell'acquarello che scandisce nello spazio una brocca o della frutta. La sua pittura è sicuramente frutto di uno studio assiduo, di una seria capacità nel definire i momenti di una figurazione sensibile al valore della luce, di un'esperienza approfondita nell'atelier di Anna Maria Palumbo e di Sandro Lobalzo. 

Loretta Pasta, infine, presenta pagine dalla fresca vena narrativa, dove la leggerezza e la trasparenza del colore concorrono a fissare il soggetto della raffigurazione. Una bambola, i ricordi dell'infanzia, un Pierrot, raccontano la storia artistica di Pasta e quel suo ripercorrere gli istanti di una composizione nitida, piacevole, sensibile alla luce atmosferica.

Angelo Mistrangelo


IMPRESSIONI E PAESAGGI
Gli autori che abbiamo scelto di presentare in occasione della mostra organizzata presso Mirafiori Motor Village, sono legati al tema del paesaggio; un paesaggio ora interpretato in modi ancor post-impressionistici, ora reale, con l'invenzione di Fiori d'acciaio nel deserto, con vivaci timbri cromatici rapiti ai mondi extra mediterranei.

Per dovere di anzianità, poiché socio CEDAS dal 1977, ci piace iniziare discorrendo di Giangiorgio Zacà, pittore che si forma preso i maestri Ognianoff e Lobalzo e che s'incanta, nella terra dei Roeri, di fronte al dominante castello di Monteu oppure cerca sulle rive del Sangone i primi cenni della primavera.

E squisitamente figurativa è la produzione di Delfina Brunero, formatasi ancora alla scuola di Guido Bertello, che dipinge Balme sotto la neve inserendosi così nel vasto quadro di oltre quattrocento pittori del ventesimo secolo che sono stati attratti dalle vedute delle valli di Lanzo; parimenti interessanti sono le vedute dell’entroterra Ligure, Bardino, oppure una visione di Capri d'un accecante bianco.

Il mondo e la vita di Giuseppe Cerruti sono bilanciati fra i soggiorni in tutta Europa e quelli in Africa oppure in Estremo Oriente; di qui nascono certe sensibilità cromatiche destinate ad esplodere in una Notte al porto dominata dalla bianchissima luna, nei Danzatori tribali ben giocati fra la presenza dei rossi e dei neri, nella suggestiva immagine femminile L'attesa.

A Giorgio Viotto da alcuni anni dobbiamo l'organizzazione puntuale di molti eventi CEDAS; ora, per la prima volta, vede le proprie opere esposte in una mostra personale. Per i visitatori della mostra sarà una scoperta entrare in modo lieve nel suo mondo fatto di visioni essenziali, di inquietudini, ascoltare il canto delle Donne pazze, leggere la parola "Amore" posta fra una torre ed il cadere lento delle gocce nello spazio volutamente vuoto; surreale dunque.

Molti critici, compreso il maestro Pippo Ciarlo, si sono occupati della produzione di questi pittori ai quali auguriamo un buon successo, poiché manifestano il desiderio di continuare la via, non sempre agevole, del "fare pittura".

Gian Giorgio Massara

Dall'astratto alla favola
Mirafiori Galerie - Mirafiori Motor Village
Piazza Cattaneo, 9 - Torino
4 dicembre - 19 dicembre 2010

Infoline: (+39) 339.3916450
Website: www.cedas.fiat.it

sabato 13 novembre 2010

Protagonisti del Risorgimento

Dal 20 novembre al 5 dicembre l'Archivio di Stato di Torino racconta il Risorgimento italiano attraverso la mostra Protagonisti del Risorgimento. Cimeli, oggetti e documenti dalle Dimore Storiche del Piemonte.

Raccontare il Risorgimento italiano attraverso alcuni suoi protagonisti: uomini che hanno contribuito a realizzare l'Unità d’Italia. Nell'imminenza delle celebrazioni per il 150° anno dell'Unità italiana, gli aspetti inediti dell'avventura risorgimentale vengono evocati con un racconto fatto di storie umane e tesori nascosti: attraverso oltre 150 tra oggetti, documenti, cimeli e testimonianze emerge una trama inedita del Risorgimento italiano, le tante anime segrete di un grande racconto politico e spirituale.


La mostra racconta come il Risorgimento - al di là di idee e concetti politici e sociali - sia stato innanzitutto il prodotto dell'azione di uomini, come tutti gli eventi della storia. Uomini che hanno sognato, pensato, realizzato l'Unità d'Italia, combattendo e versando il sangue per un ideale, un grande obiettivo politico e, prima di tutto, spirituale. In tale quadro viene presentato il ruolo dei piemontesi in questo processo. Gli oggetti, i cimeli, i documenti da loro posseduti e conservati nelle Dimore Storiche mettono sotto la lente della storia, tra pieghe della politica, tutti i contrasti e i moti dell'animo.

Le cinque sezioni della mostra scandiscono personaggi e oggetti, che si susseguono secondo le date salienti del Risorgimento (1821 - 1848 - 1855 - 1859/1861 - 1870). La storia istituzionale e diplomatica, la "grande storia" è collegata alle persone che ne sono state testimoni e protagoniste, da Santorre Santarosa a Massimo d'Azeglio, da Camillo Cavour a Alfonso La Marmora a Vittorio Emanuele II, colti nel momento in cui sono stati protagonisti del loro tempo. Non mancano ricordi di Silvio Pellico, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi e dei tanti rimasti anonimi.

Testimonianze di un'attenta opera di salvaguardia e manutenzione dei beni storici privati, del paesaggio italiano e nello specifico piemontese, le opere esposte provengono dalle collezioni di 45 Dimore Storiche piemontesi e vengono per la prima volta mostrate al pubblico.

Protagonisti del Risorgimento
Cimeli, oggetti e documenti dalle Dimore Storiche del Piemonte
Archivio di Stato di Torino
Piazza Castello, 209 - Torino
20 novembre - 5 dicembre 2010

Infoline: (+39) 011.540382
Website: www.archiviodistatotorino.it

giovedì 11 novembre 2010

Vittorio Emanuele II. Il Re galantuomo

La mostra, in occasione delle Celebrazioni per i 150° dell’Unità d'Italia, si propone come un percorso della memoria in un momento storico fondamentale per il nostro Paese, attraverso l'esplorazione della vita e delle vicende del principale protagonista del Risorgimento, nella sfera pubblica, come nella dimensione privata, approfondendo le caratteristiche personali, gli aspetti caratteriali, le reazioni emotive, i rapporti.

Il profilo di Vittorio Emanuele II viene tracciato ripercorrendo le tappe fondamentali della sua vita, dall'infanzia al matrimonio con Maria Adelaide, al rapporto con i figli, alle passioni per il cibo e per la caccia, per arrivare a porre l'attenzione sui rapporti istituzionali, politici e militari del Sovrano nella scena europea.

Il percorso espositivo si sviluppa in tre sedi: Castello di Racconigi, Palazzo Reale di Torino e Palazzo Chiablese.

Nel Castello di Racconigi, nelle sale auliche del primo e secondo piano, attraverso gli arredi e i ricordi, viene narrato il periodo di vita di Vittorio che va dall'adolescenza all'ascesa al trono di Sardegna, ponendo particolare attenzione alle figure che ne segnarono l'infanzia, come quella ingombrante del padre Carlo Alberto e del fratello Ferdinando. Vengono ricordati, inoltre, episodi salienti della prima parte della sua vita come il matrimonio con Maria Adelaide, che venne festeggiato proprio in queste sale.

Nel Palazzo Reale, nelle sale auliche e di rappresentanza del primo piano, vengono narrati gli episodi salienti della storia risorgimentale a partire dalla dominazione napoleonica, periodo da cui ebbero inizio le aspirazioni unitarie e i principi libertari. Il percorso espositivo mette in evidenza le figure portanti della storia unitaria: i ministri del Regno di Sardegna (D'Azeglio, Cavour e Rattazzi), gli eroi (Garibaldi) e i regnanti delle corti europee (Napoleone III, Francesco Giuseppe, Pio IX). Nella sala da ballo vengono esposti gli abiti di scena del Nabucco di Giuseppe Verdi della collezione La Scala di Milano, sulle note del suo celebre coro. Nel II piano nobile, all'interno degli stessi appartamenti che furono del sovrano, si snoda un percorso più intimo e privato rivolto alla scoperta dell'uomo Vittorio. Partendo dalla camera da letto della Regina Maria Adelaide, una serie di stanze successive raccontano al visitatore il gusto femminile dell’epoca con l’esposizione di abiti, oggetti personali e gioielli. Le stanze del sovrano (lo studio e la camera da letto per l'occasione restaurata) raccontano gli aspetti privati e personali, come la sua passione per i sigari, il biliardo, la caccia e la guerra. Nella parte finale del percorso vengono tracciati i ritratti degli amatissimi figli e delle loro vite.

Palazzo Chiabese ospita, invece, la sezione sulle guerre d'indipendenza italiana. Vengono presentati i diorami delle più importanti battaglie, uniti all'esposizione di armi, armature, documenti e dipinti.

Le oltre 100 opere esposte si integrano perfettamente con i materiali, gli arredi e gli oggetti già presenti nei percorsi espositivi . Da segnalare l'eccezionalità della presenza dello Statuto Albertino, dell'unica divisa militare indossata da Vittorio Emanuele II nella celebre battaglia di Solferino, oltre all'originale del Trattato di Vienna ed il Registro originale dei partecipanti allo sbarco dei Mille.

Vittorio Emanuele II. Il Re galantuomo
Palazzo Reale di Torino
Piazzetta Reale - Torino
2 ottobre 2010 - 6 marzo 2011

Infoline: (+39) 011.4369213
Website: www.fondazionednart.it

domenica 7 novembre 2010

China Power Station

Dopo Oslo, Londra e Lussemburgo, il 7 novembre approda a Torino la mostra China Power Station. Arte contemporanea cinese dalla collezione Astrup Fearnley con nuove opere e un nuovo allestimento all'interno della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. L'esposizione, curata da Julia Peyton Jones, Gunnar B. Kvaran e Hans Ulrich Obrist, presenta l'esplosione creativa dell'arte contemporanea cinese.


L'indagine sul collezionismo porta a Torino un nuovo tipo di mecenatismo quello della collezione Astrup Fearnley: che produce interamente una mostra come China Power Station e poi decide di acquistarla e farla diventare così parte della sua collezione permanente che ha sede nel museo Astrup Fearnley Museum of Modern Art a Oslo, in Norvegia.

In mostra le opere di una generazione di artisti d'avanguardia come Cai Guo-Qiang e Huang Yong Ping, insieme con la nuova generazione di artisti post Mao nati tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, tra cui Cao Fei, Liu Wei, Yang Fudong, Sun Xun, Zhang Ding. Molte delle opere, create fra il 2005 e il 2007, testimoniano la creatività di coloro che oggi stanno aprendo nuovi territori per l'arte contemporanea cinese e internazionale.

Installazioni, film, sculture, fotografie, grafica al computer e pittura le cui diverse tematiche narrano di soggetti di valenza universale come politica e potere, realtà e aleatorietà dell'identità, storia, memoria e nostalgia. Altre opere, invece, si rifanno a nozioni più astratte come il tempo, l'imponderabilità, il caso e l'illusione.

China Power Station
Arte contemporanea cinese dalla collezione Astrup Fearnley

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Via Nizza, 230 - Torino
7 novembre 2010- 27 febbraio 2011
PROROGATA AL 27 MARZO 2011

Infoline: (+39) 011.0062713
Website: www.pinacoteca-agnelli.it

sabato 6 novembre 2010

Carla Benvenuto. "...quale corpo?"

Non poteva chiamarsi altrimenti, - Rinascimento Contemporaneo -, la Galleria che il 13 novembre 2010 aprirà la stagione espositiva con la personale dal titolo "...quale corpo?" di Carla Benvenuto (1956, vive e lavora fra Genova e Fréjus), prima retrospettiva in esclusiva per l'Italia che presenta cinquanta lavori dell'artista tra opere, pitture e sculture-oggetti, incentrate sul tema del corpo e del volto umano.

"...quale corpo?" raccoglie in sito unico un modo di operare libero da schemi castranti che costringono spesso l'artista a seguire un'unica strada. Il tema affrontato, che si suddivide fra corpi e volti umani, è sviluppato in modi differenti e con differenti supporti. I soggetti sono rigorosamente inventati. Le tele vengono continuamente capovolte in corso d'opera cercando quel particolare tipo di caos dei segni che può dar vita ad una forma equilibrata, emozionante e di nuova lettura; di conseguenza ogni soggetto richiede un lungo lavoro, proprio perché unico nel suo auto inventarsi.

L'unicità, come valore primordiale, assolutamente in contrapposizione al potere dissacratorio della riproducibilità. Pensare, cercando di analizzare ogni cosa per dare un senso, costituisce l'attività fondamentale di sostegno all'opera d'arte. Inevitabili, quindi, le domande elementari, “da dove vengo? dove sto andando? chi voglio essere?...”. Siamo ciò che conosciamo.

Di fronte alle opere di Carla Benvenuto, viene naturale osservare il senso delle figure simboliche e emblematiche con cui l'artista coglie, nuovo o quantomeno rinnovato, il flusso stesso dell'esistere, anche perché ogni suo dettaglio espressivo rivela quanto sia importante la positura dello sguardo, del piglio ottico, delle percezioni sensoriali che ne rivelano il senso per comunicarlo a chi l'osserva. Complesso e inquieto, di fatto, quello della Benvenuto, partecipe e coinvolgente, di fronte a un'icona che ha passaggi e possibili continuità nel rapporto fra arte, sapere e polarità sociali.

Carla Benvenuto. "...quale corpo?"
Rinascimento Contemporaneo
Via Marsilio da Padova, 2r - Genova
13 novembre - 4 dicembre 2010

Infoline: (+39) 010.3076789
Website: www.rinascimentocontemporaneo.it

mercoledì 3 novembre 2010

ManifestaZOOne 2010

Tra centinaia di tabelloni pubblicitari, appariranno a giorni alcuni manifesti insoliti e inattesi, offerti alla visione distratta dei passanti. Una Marylin senza volto, il tavolo d'ufficio di un Superman che viaggia con la ventiquattrore, una gigantografia della scritta del gratta e vinci, anch'essa parzialmente grattata via. Scherzi di qualche fanatico appassionato di mitologie trascorse o in cerca del warholiano quarto d'ora di gloria? Non esattamente. Si tratta dei manifesti vincitori del concorso per manifesti urbani d'arte ManifestaZOOne 2010, ad opera di Bruno Depetris, Officine Marcovaldo e del duo artistico Ricciardo & Nienkemper, visibili a Cuneo dall'8 al 21 novembre e a Mondovì dal 17 al 26 novembre.

Forse qualcuno li riconoscerà, in quanto esposti in anteprima a luglio presso i Giardini Fresia di Cuneo, in occasione dell'inaugurazione della rassegna d'arte contemporanea ZOOart. Forse qualcuno si fermerà a riflettere davanti a queste immagini, grazie appunto alla loro bizzarra intrusione nel mondo pubblicitario. Forse sarà attirato per un attimo dal pensiero di quanto possa essere effimera la natura di immagini, personaggi, miti e eroi che ci circondano. I manifesti in questione avranno allora lasciato una traccia di "realtà migliorata" all'interno dello spazio pubblico. I loro autori, declinando il tema del concorso "last minute Hero", riferimento all'eroe in saldo, mediatizzato e tristemente scontato, avranno aperto una breccia all’interno della monologica comunicazione commerciale. Attraverso icone popolari e declinazioni sarcastiche, avranno introdotto nelle strade degli spunti di riflessione sul triste statuto dell’eroe contemporaneo, figura abbordabile e rapidamente mitizzabile.

Questa è l'intento di ManifestaZOOne, concorso organizzato dall'associazione Art.ur in collegamento con la rassegna internazionale di letteratura Scrittorincittà, quest'anno centrata sul tema "Idoli", che avrà luogo a Cuneo dal 18 al 21 novembre. I manifesti vincitori del concorso saranno affissi in formato 6 metri x 3 negli spazi della pubblica affissione cuneesi dall'8 al 21 novembre. Gli stessi saranno visibili durante Scrittorincittà presso gli spazi della Provincia, in corso Nizza 21 e a Mondovì dal 17 al 26 novembre. In occasione della rassegna letteraria saranno gratuitamente distribuiti i cataloghi, che raccoglieranno non solo i manifesti vincitori, ma anche altri sette lavori creati da artisti e grafici appositamente per il concorso e selezionati dalla giuria in collaborazione con lo IED di Torino. Sempre nei giorni dal 18 al 21, verrà allestito in prossimità dello spazio della Provincia un desk informativo sull'evento, all'interno del quale verrà presentato il video realizzato da Paolo Ansaldi e Oliver Migliore in forma di ironica rielaborazione del percorso di ManifestaZOOne.

L'evento è inserito all’interno di Contemporary Art Torino Piemonte, piattaforma che raccoglie le principali iniziative organizzate dalle più importanti istituzioni d'arte contemporanea regionali.

ManifestaZOOne 2010
Manifesti pubblica affissione
Vie della città - Cuneo
Vie della città - Mondovì
8 - 21 novembre 2010

Infoline: (+39) 339.6908997
Website: www.zooart.it

martedì 2 novembre 2010

Luci d'Artista 2010

Torino, uno dei maggiori centri europei dell'arte contemporanea, si trasforma anche quest'anno in un museo a cielo aperto, grazie alla sorprendente interazione tra arte e paesaggio urbano attraverso l'impiego della luce.

Ventuno installazioni legate dal comune denominatore dell'utilizzo della luce artificiale, una "materia-non materia" dal fascino indiscutibile, dallo straordinario valore evocativo e comunicativo. Artisti di fama internazionale, molto diversi tra loro per generazione, frequentazioni culturali, orientamenti e nazionalità, uniti da questa grande esperienza.

Novità della presente edizione Tobias Rehberger rielabora con My noon una grande versione luminosa di un orologio digitale che scandisce il tempo che passa. Altre due le nuove opere: Cristallizzazione sospesa di Carlo Bernardini, Bwindi Light Masks di Richi Ferrero. In prestito dalla Città di Lione Ressort et Tortillons di Cie Leblanc.

Luci d'Artista apre la stagione dell'arte contemporanea il 3 novembre 2010 e si conclude il 16 gennaio 2011. Le opere di Daniel Buren, Marco Gastini, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio verranno poi riaccese per illuminare la città in onore del 150° anniversario dell'Unità d'Italia dal 17 marzo fino alla fine di giugno 2011.

Gli artisti, le installazioni e i luoghi:

1) Carlo Bernardini - Cristallizzazione sospesa
cortile Palazzo Bertalazone - via san Franceso d'Assisi
2) Daniel Buren - Tappeto Volante
piazza Palazzo di Città
3) Francesco Casorati - Volo su…
via Garibaldi
4) Nicola De Maria - Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime
piazza San Carlo
5) Richi Ferrero - Bwindi Light Masks
cortile Palazzo Chiablese
6) Marco Gastini - L'energia che unisce si espande nel blu
Galleria Subalpina
7) Carmelo Giammello - Planetario
via Pietro Micca
8) Rebecca Horn - Piccoli Spiriti Blu
Monte dei Cappuccini
9) Joseph Kosuth - Doppio Passaggio (Torino)
Murazzi
10) Cie Leblanc - Ressorts et Tortillons
piazza Carlo Felice
11) Qingyum Ma - Neongraphy
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (via Modane)
12) Luigi Mainolfi - Luì e l'arte di andare nel bosco
via Lagrange
13) Mario Merz - Il volo dei numeri
Mole Antonelliana
14) Mario Molinari - Concerto di parole
Giardini Reali
15) Luigi Nervo - Vento solare
Piazzetta Mollino
16) Domenico Luca Pannoli - L'amore non fa rumore
via S. Francesco d'Assisi da via P. Micca a via Prati
17) Giulio Paolini - Palomar
via Po
18) Michelangelo Pistoletto - Amare le differenze
Porta Palazzo
19) Tobias Rehberger - My noon
piazza Castello
20) Luigi Stoisa - Noi
via Roma
21) Gilberto Zorio - Luce fontana ruota
Laghetto di Italia '61

Luci d'Artista 2010
Vie della città - Torino
3 novembre 2010 - 16 gennaio 2011

Infoline: (+39) 011.535181
Website: www.contemporarytorinopiemonte.it

lunedì 1 novembre 2010

Tagli d’artista: una storia lunga un secolo

Il rasoio, arma impropria per un artista, infligge una mutilazione incruenta alla tela: parafrasando Pierre Boulez (a proposito della musica di Debussy), con questo gesto estremo e provocatorio Fontana cambia il corso della storia dell'arte.

Ambiente spaziale con tagli (1960) è il cuore della mostra Tagli d'artista: una storia lunga un secolo (a cura di Livia Velani, catalogo Electa). Muta, altera e ostica, troneggia nel salone centrale della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma: sei tagli su un fondo di gesso bianco, ampio più di trenta metri. Quest'opera costituisce la prima applicazione su scala ambientale della ricerca spaziale di Fontana. Visibile per la prima volta in Italia, fu commissionata all'artista dall'amico-ingegnere Antonio Melandri, che la volle realizzare per il soffitto della sua casa milanese.

Il percorso espositivo, breve ma complesso, tocca tutto il XX secolo: un tentativo di spiegare perché quella violazione perentoria e semplice della bidimensionalità sia diventata, a un certo punto, necessaria. Al di là degli accostamenti con la grande ricerca artistica che la precedono si inizia con i bizantinismi di Klimt per arrivare alle lucide geometrie di Mondrian, passando per gli sconvolgimenti futuristi di Balla e Boccioni) quello che è interessante della mostra è il divaricarsi dell'esperienza artistica di Fontana in due aree geografiche ben distinte, ma unite negli intenti.

Il gruppo milanese di Azimuth (con il bianco assoluto di Manzoni e il blu mistico di Klein) e il gruppo romano che si stringe intorno alle deflagrazioni materiche di Burri. Il Bianco di Piero Manzoni implica una riduzione al minimo di quelle pretese formali così connaturate in ogni artista, a favore di un massimo di comunicazione concettuale. L'assenza di colore è l'azzeramento e nello stesso tempo la sintesi di tutti i colori così come il bianco: pura luce. Una vera e propria concentrazione di energia che esplode nella materia di Burri: una materia violentata, densa di storicità (Nero Cretto G 5): una superficie spessa su cui si dipana un fitto intreccio di crepe e screpolature. Una materia che evoca l'idea del trascorrere del tempo e, contemporaneamente, mantiene l'efficacia espressiva e decorativa dell'opera, senza l'ausilio di contrasti cromatici. Un'arte severa nata da un semplice gesto: come un samurai, Fontana, taglia la materia nella consapevolezza di vivere in un'epoca di grandi cambiamenti.

Tagli d'artista: una storia lunga un secolo
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 - Roma
15 maggio 2010 - 7 gennaio 2011

Infoline: (+39) 06.32298221
Website: www.gnam.beniculturali.it